La fede religiosa non unisce più, come è sempre stato, né vale a combattere guerre decennali e sanguinosissime. L’Occidente cristiano, in particolare l’Italia, si è trovato in centinaia di migliaia in piazza a inalberare bandiere palestinesi e sostenere una causa che un tempo sarebbe stata ritenuta estranea e forse anche ostile. Anziché parteggiare – in nome di Dio: quello degli ebrei, che è lo stesso dei cattolici – a favore di Israele, si è schierato, tradendo il proprio credo, al fianco dei musulmani, ciò che è impensabile da parte anche solo araba. Una prova di illuminismo gravido di coscienza laica e di superamento delle barriere fatte di superstizioni alzate dalla storia? Oppure una perdita di identità nazionale e uno smarrimento collettivo che spinge a rischiare l’arresto creando disordini e assalendo la polizia per ragioni che nemmeno si conoscono nella loro più radicale sostanza?
Se il sommovimento di questi giorni non è un attacco contro il governo Meloni, ma un’iniziativa popolare spontanea non comandata a distanza dalla sinistra (poco plausibile se sulle barche c’erano parlamentari della sola sinistra che hanno ringraziano Schlein, Fratoianni e Conte), perché tanti spiriti indignati protestano in massa città per città contro i barbari bombardamenti di Israele su Gaza, tesi a uccidere soprattutto civili (più o meno innocenti giacché Hamas è un partito legittimamente al governo perché eletto dai palestinesi), e prendono dunque posizione pretendendo di riaprire un corridoio marittimo in pieno stato di guerra – una guerra sia pure estremamente sbilanciata e ingiusta -, ma tornano ad essere spiriti indifferenti di fronte a milioni di poveri che pure in Italia riempiono le città e per i quali sarebbe eccome santo e giusto, davvero al di là di ogni fede, “rompere e fermare tutto” contro non il governo in carica ma tutte le istituzioni pubbliche rappresentative?
Certo, fa più rumore un terremoto con diecimila vittime che mille palazzi che qui e là crollino, per smottamenti e dissesti idrogeologici, provocandone in dieci anni il triplo. Certo, colpisce più un’epidemia che uccide in massa piuttosto che il cancro che ammazza singolarmente e in silenzio. Ma per essere begli spiriti bisogna saper guardare la sostanza delle cose, perché si finisce per essere tanto più simili ai barbari che si vogliono cacciare quanto più come i barbari ci si muove sulla forza di istinti ciechi e di sensibilità corte. Sarà un giorno speciale, per dirla con Trump, quello in cui tutti gli spiriti indignati e ribollenti del momento si troveranno nei flash mob, come quelli che abbiamo visto al grido social venuto dalla Flotilla di fermare tutto, quando qualcuno inviterà su Instagram a protestare in piazza contro la fame di qualsiasi ghetto di qualunque città italiana o degli zingari oppure di uno solo dei tantissimi barboni che vediamo per strada, senza nemmeno voler sapere se siano musulmani, cattolici o anche palestinesi.